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EMANUELE BRUTTI STORIA DI UN CAMPIONE

Emanuele Brutti è nato il 01 Maggio 1971, in un giorno di festa, la Festa del Lavoro.

E di lavoro ne ha fatto davvero molto per coronare un sogno: diventare un campione di Bodybuilding!

La cosa ironica è che questo sogno ha iniziato a prendere forma proprio nel giorno del suo 47simo Compleanno, il 01 Maggio 2018, quando alla sua prima gara di Bodybuilding, durante le selezioni AINBB di Valdagno, vinse ben 3 medaglie d’oro in 3 diverse categorie.

Da quel momento un susseguirsi di podi e medaglie, fino al coronamento del sogno: sabato 20 Ottobre 2018 Emanuele Brutti ha ottenuto la PRO CARD, ovvero il titolo di professionista nel mondo del Natural Bodybuilding.

Per qualcuno questo avvenimento è irrilevante, privo di alcun significato.

Per me che sono il suo Coach invece, nonchè un grande appassionato di questo sport, è un evento denso di significato.

Ho incontrato Emanuele la prima volta circa 2 anni e mezzo fa, precisamente il 21 Marzo 2016.

Durante il nostro primo incontro Emanuele mi disse esplicitamente che gli sarebbe piaciuto ottenere, dopo tanti anni di palestra, una fisicità “da gara”.

Davanti a quella richiesta rimasi perplesso.

La cosa che più mi preoccupava non era tanto il come raggiungere tale risultato, piuttosto il fatto che Emanuele aveva già 45 primavere.

A 45 anni in molti sport puoi permetterti al massimo di “giochicchiare” tanto per passione, senza pretese di prestazioni estreme.

Il problema è che se si parla di gara di bodybuilding si sottointende proprio ad una prestazione estrema, perchè arrivare al 5% di grasso corporeo (se non addirittura meno) non è proprio un gioco da ragazzi.

E’ risaputo che nel Bodybuilding esistono le categorie “over” ma il più delle volte i partecipanti di queste categorie, sono atleti che calcano i palchi già da anni e che con l’avanzare dell’età slittano nelle cosiddette categorie over per gareggiare con avversari più o meno coetanei, evitando il confronto con atleti più giovani e spesso con una marcia in più.

Nel caso di Emanuele Brutti però non ci trovavamo di fronte ad un atleta, Emanuele non aveva mai gareggiato prima e sebbene si allenasse con i pesi sin da quando aveva 14 anni non aveva di certo una fisicità che faceva presumere di trovarsi davanti ad un futuro campione.

Spesso sento parlare di genetica nel mondo del Bodybuilding.

Si dice che chi ha la genetica è avvantaggiato, che solo se hai la genetica puoi “aspirare a…”.

Vero, verissimo ne sono pienamente d’accordo anche io.

C’è solo un particolare non da poco: come riconoscere una genetica vincente se tale genetica è mascherata?

Mi spiego meglio, voi avreste detto che qui (vedi foto sotto) c’era un Campione di Bodybuilding capace di ottenere i seguenti risultati…

Emanuele Brutti foto scattata durante il primo incontro del 21 Marzo 2016

RISULTATI SPORTIVI DI EMANUELE BRUTTI

01 Maggio 2018: Vincitore Selezioni AINBB di Valdagno nelle categorie:

  • Hp-3
  • 65 Kg
  • Over 40 -75 Kg

01 Giugno 2018: Campione Italiano AINBB al Campionato Nazionale di Rimini nelle categorie:

  • Hp-3,
  • 65 Kg
  • Over 40  -75 Kg;

02 Giugno 2018: Campione Europeo ICN Over 40 -75 Kg e due 5° posti ICN rispettivamente nella categoria Novice e -75 Kg.

23 Giugno 2018: Vincitore del 3° GP di Cornaredo NBFI nella categoria Leggeri ed Over 40.

14 Ottobre 2018: 3 Classificato al 10° Campionato Nazionale NBFI di Figline Valdarno nella categoria pesi Gallo.

20 Ottobre 2018, ICN European Cup di Kranjska Gora:

1 Classificato nelle categorie:

  • Under 170 cm,
  • Under 72 kg,
  • Over 30

2 Classificato nella categoria

  • Over 40

2 Classificato all’Assoluto con conseguimento della PRO CARD.

NON CREDO SE NON VEDO

Beh diciamolo credo che molte persone tra cui il sottoscritto al pensiero che l’Emanuele Brutti del 2016 avrebbe compiuto tali imprese, probabilmente avrebbe risposto; “Non credo se non vedo!”.

La cosa straordinaria è che Emanuele a 47 anni non ha fatto una gara soltanto, ne ha disputate ben 15 (più relativi Assoluti) tutte in meno di un anno, da maggio a ottobre 2018.

Per chi pratica Bodybuilding è noto quanto sia già difficile preparare 1 sola gara all’anno.

E l’incredulità probabilmente si sarebbe rafforzata se si fosse tenuto conto che la storia degli anni passati di Emanuele non era proprio tutta rosa e fiori.

LA VITA SPORTIVA DI EMANUELE BRUTTI

(PARAGRAFO ESTRATTO DALL’ ARTICOLO “COSTRUIRE UN CAMPIONE” di Daniele Bertaggia)

Emanuele inizia a giocare a calcio all’età di 8 anni nella squadra del paese.

A 13 anni, a causa di un calcio alla colonna vertebrale, si infortuna gravemente al punto che deve essere operato poiché a causa dell’impatto si era verificato uno scivolamento di due vertebre e rischiava addirittura la paralisi.

In sala operatoria gli fanno un trapianto osseo prelevando dell’osso dalla cresta iliaca che viene utilizzato per arginare lo scivolamento delle vertebre.

Dopo questa operazione rimane per ben 4 mesi immobile, vivendo praticamente a letto. Seguono 2 settimane di riabilitazione per cercare di tornare a camminare e solo dopo 3 mesi Emanuele può tornare a scuola e riprendere le attività quotidiane

Questo infortunio però a detta dei medici ha compromesso in modo indelebile la mobilità della schiena di Emanuele al punto che gli sarebbe stato vietato di continuare a giocare a calcio e di praticare qualunque attività sportiva causasse un affaticamento della colonna vertebrale.

Emanuele però, di nascosto ed in segreto, torna a giocare a calcio con gli amici contro il parere non solo dei medici, ma ovviamente anche della famiglia.

Presto o tardi, la famiglia scopre che il figlio giocava di nascosto. Ma poiché non sembrano esserci problemi particolari e sembra che non ci siano fastidi di alcun tipo, l’anno successivo all’infortunio, Emanuele riesce a convincere i genitori a farlo reiscrivere alla scuola calcio e torna quindi a giocare fino all’età di 20 anni circa.

Proprio intorno ai 20 anni arriva un nuovo problema fisico: Emanuele inizia a perdere massa muscolare e quindi peso corporeo.
Nel giro di qualche mese si trova ad aver perso ben 10 Kg di peso.

Viene quindi ricoverato ed inizialmente gli viene diagnosticata una forma di distrofia muscolare ma dopo una serie successiva di esami ed una biopsia i medici escludono la distrofia ed associano la situazione di Emanuele ad un qualcosa più dovuto ad un tipo di stress psico-fisico che ad un virus o a qualche patologia.

Di fatto, la vera causa di quella perdita ponderale non venne realmente mai individuata nello specifico.
Ad ogni modo restava il fatto che Emanuele aveva perso 10 Kg ed il suo aspetto fisico era scheletrico.

Secondo Emanuele era plausibile la causa dello stress psico-fisico in quanto lui stesso ricorda che in quel periodo si allenava 3 volte alla settimana col calcio ed in più faceva palestra a casa con degli attrezzi i restanti giorni arrivando ad allenarsi 7 giorni su 7.

Inoltre in quel periodo Emanuele aveva anche un lavoro, fumava ed aveva l’abitudine di dormire poco facendo spesso le ore piccole di notte…

Lui stesso ammette che a quei tempi la sua quotidianità era molto diversa dal suo attuale stile di vita: non c’erano regole e faceva tante cose senza curarsi del benessere fisico.

I medici gli dissero che se voleva tornare a stare bene l’unica cosa da fare era rivedere il suo stile di vita: iniziare a dormire di più, eliminare le sigarette, decidere se giocare a calcio o andare palestra ed iniziare ad alimentarsi con un piano sano ed equilibrato, che di fatto gli venne prescritto.

In quel momento Emanuele capì quanto era importante la salute e decise di lasciare il calcio e di dedicarsi alla palestra. Sia perché gli piaceva, sia perché i medici la consigliarono proprio al fine di recuperare un po’ di muscolatura.

Emanuele iniziò quindi a dedicarsi anima e corpo al lavoro coi pesi.

La pesistica diventerà da quel momento, una costante della vita di Emanuele e come lui stesso afferma: “mi sono sempre allenato”.

Le metodologie che Emanuele utilizzava per i suoi allenamenti e per l’alimentazione erano rappresentati dalle comuni metodologie che si seguivano nelle palestre, senza una vera e propria programmazione ed attenzione al miglioramento tecnico.

Riesce comunque a sviluppare una buona condizione fisica, ma nel 2002 all’età di 31 anni subisce un altro grave infortunio alla colonna vertebrale dovuto ad uno Squat eseguito con una errata impostazione al multipower.

Questo infortunio gli causa la frattura di 2 vertebre dorsali ed anche in quell’occasione i medici gli sconsigliarono caldamente di continuare a lavorare coi pesi se non voleva che la situazione degenerasse.

Emanuele anche questa volta andò contro il parere dei medici e tornò ad allenarsi.

Nell’aprile del 2016 si rivolge al sottoscritto Daniele Bertaggia, che diventerà il suo allenatore fino ad oggi (lo sono tutt’ora).

PERCHE’ VI RACCONTO QUESTA STORIA?

Vi racconto questa storia non per celebrare le medaglie, non per elogiare i miei meriti di allenatore ma per lasciarvi un messaggio importante.

Il messaggio è rivolto principalmente ai giovani perchè possano vedere in Emanuele Brutti un esempio da seguire, un personaggio positivo che ha saputo lottare per raggiungere un sogno.

Ma allo stesso tempo il messaggio si rivolge a tutte quelle persone che hanno raggiunto un’età in cui smettono di sognare convinti di essere troppo vecchi per cimentarsi in qualcosa di straordinario.

Emanuele non ha avuto un percorso facile, ha affrontato molte vicissitudini ma non si è mai dato per vinto.

Emanuele ha creduto nel potere della sua determinazione, ha avuto una caparbietà che in pochissimi avrebbero avuto, specie al suo posto.

Emanuele ci insegna che l’età non è limitante se la motivazione è forte e che a volte, “le favole più belle non sono quelle che si raccontano ma quelle che si vivono”.

Infine vi voglio testimoniare che la felicità di raggiungere un’impresa eccezionale, è un qualcosa che ha senso solo se c’è condivisione.

Nessuna medaglia avrà mai il valore di un momento di condivisione della vostra felicità con le persone giuste.

Ecco che di tutto il nostro percorso il vero trofeo è quest’immagine:

Il brindisi della felicità condivisa tra Coach e Atleta.

Riguardo Daniele Bertaggia

La mia missione è quella di diventare un punto di riferimento per le persone che intendono mettersi in forma nel rispetto della salute: per coloro che desiderano semplicemente perdere peso, per gli sportivi che vogliano migliorare le performance nello sport che praticano, per tutte le persone che vogliono migliorare le proprie condizioni psico-fisiche in modo assolutamente naturale.

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